domenica 31 gennaio 2010

Coccia / Le voci e i sensi

Spesso non ci urta un’opinione in sé, ma solo il tono con cui viene espressa. Non è il contenuto che fa la differenza, ma anche e soprattutto la voce con cui viene veicolato. Ci sono voci alle quali mi riesce difficilissimo dare ragione. Sono quelle voci strozzate e accartocciate, che sembrano implorare e lamentarsi al tempo stesso. Voci dove la lamentela nasce dall’implorazione, dalla debolezza, da un neanche troppo latente vittimismo di fondo. Voci che parlano, ma senti che non ascoltano, vanno sulla loro strada ed hai proprio l’impressione che asfaltano tutto senza prestarti attenzione. Voci che senti che giungono alla parola a fatica, che sillabano grezzamente, che scandiscono male le parole, articolano sgraziatamente i suoni. Voci che trasudano ferite, che sembrano interpellarti allo scopo di farti sentire sempre in colpa. Voci in cui è sempre implicito un tacito rimprovero.

È tutto un fatto di come, e non di cosa. Ciò che fa la differenza è l’espressione. In questo caso, l’apparenza domina decisamente ogni sostanza. Ma è superficialità farsi letteralmente stregare dal flusso di sensazioni che proviene da una melodia, anzi, in questo caso, dall’assenza di melodia che sentiamo? Da un suono che ci urta? Impressioni sensibili, mera empiria, semplice dominio della sensazione. La persona ragionevole, diremmo, trascende. Va oltre. Va al contenuto, alla sostanza. Ma non c’è forse un’altra verità, una verità tutta dell’apparenza, che sta nella sensazione, che sta nell’immediato contatto, nell’immediata percezione, nell’impulso che risponde senza mediazioni, nell’istinto?

Non è forse questo un caso in cui è bene essere superficiali… per profondità?

Coccia (31/01/10)

10 commenti:

  1. le mie parole risultano spesso acide come il limone e lo tono della voce è sprezzante quasi goffo......
    quante tonalità quanta voce diamo ??
    quando siamo nervosi,felici,emozionati,arrabbiati...tutto ha un suo suono armonico o no che da potenza alle parole....
    forse incosciamente guardiamo più il nostro interlocutore "chi parla" che quello che dice--- e ci facciamo trasportare dalle emozioni positive o negative di chi ci troviamo difronte.....

    pregiudizi...stupidi pregiudizi!

    La Vale

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  2. se non fosse importante il "come" non esisterebbe neanche il teatro; l'ironia, il sarcasmo, la perfidia non avrebbero più alcun senso, svanirebbero nella certezza del "cosa" che ci porterebbe forse ad una desolante uniformità.

    non ci sarebbero spazi liberi di interpretazione semplicemente perchè non ci sarebbe nulla da interpretare,(se non appunto la scelta delle parole) il tono non tradirebbe alcun senso "altro" (nel mondo del "COSA")... è anche una questione di "colore" delle parole, per questo spesso i messaggi, le mail sono così poveri, al contempo dubbi e "certissimi"...
    hai proprio ragione coccia quando scrivi che questo è il caso in cui essere superficiali è in realtà essere profondi...

    Amélie

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  3. è profondità assolutamente!! L'empatia è una capacità nostra vecchia di milioni di anni, si è strutturara e affinata sulla nostra stessa sopravvivenza di specie. Oggi non siamo più tanto bravi ad averne una valutazione chiara ma cmq ne siamo soggetti; siamo storditi da reali superficialità ( la tecnologia in primis e poi in confronto anche il linguaggio verbale è giovane e supeficiale ) e prima o poi ne perderemo ogni traccia abbandonandoci ad altre genetiche capacità.
    Io consiglio di fidarsi ogni tanto di questo folle sentimento finchè possiamo.

    ANDROJINN

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  4. ma empatia è un po troppo generale.......
    tu cosa ritieni "empatico"?

    la Vale

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  5. è l'attimo, il presente che si congela e ti concede infinito tempo per pensare... ma pensiero non è, è più uno stato di sicurezza in assenza del cervello che ti concede un frammento d'illuminazione.
    Un esempio terra terra: quando eri bambina e litigavi con papà o mamma la rabbia usciva fuori da ogni poro della loro fronte; obbiettivamente erano pronti a scannarti. eppure, quando ancora eri ignorante della psicanalisi e del mondo dei grandi, li guardavi in faccia e SAPEVI che eri al sicuro, percepivi senso di protezione, di guida.
    Spero di non avere fatto gaffe però l'empatia esiste.
    ANDROJINN

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  6. me lo ricordo ancora lo sguardo severo di mio papà quando mi sgridava...e io che scoppiavo sempre in laccrime ...però sapevo anche che dopo pochi minuti mi avrebbe abbracciata cmq sorridendo..
    quando sei piccola molte cose sono più semplici...
    cmq ho chiaro il senso di protezione....l'empatia nello sguardo...

    il brutto è quando negli occhi di quella persona non vedi nulla..

    la vale

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  7. empatia... questa parola è stata come una folgorazione per me qualche primavera fa... sentire l'altro, qualcosa che c'è non solo IN me o IN lui, ma TRA di noi.. quasi un campo di forze che si origina dalla compresenza di due punti..
    dani non potevi usare parole per me migliori... questo istante in cui il tempo si ferma, la tirannia dei prima e poi si eclissa, e il tempo si fa vita...

    Coccia

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  8. molto spesso riesco a percepire l'altro ...ma l'altro non percepisce me...
    l'enpatia a volte può non essere reciproca ma solo unilaterale...

    Coccia ma dove la trovi questa forza illuminatrice...?
    Io a volte rantolo proprio nel buio...

    La Vale

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  9. Io non ho mai incontrato qualcuno con nulla negli occhi. Negli occhi di un uomo c'è sempre qualcosa.
    Non ritengo le persone meno intelligenti inferiori. Con questo non voglio dire che non generalizzo mai o che sono sempre obiettiva. Anzi... hihi... mi conoscete......
    E' difficile ascoltare perché è troppo facile sentire. Noi captiamo quello che vogliamo captare non quello che ci viene detto meglio, più forte, più colorato.
    E' un po' come quando sei in un locale, con gli amici e c'è la solita televisione accesa... magari stai parlando benissimo, di qualcosa di profondo, con la voce più ammaliante e colorata che si possa immaginare. Ma se c'è la partita...
    Ma se in tv c'è il telegiornale e tu parli di sesso...

    io l'ho provato! funziona a boooomba!

    Mati

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  10. ahahah Mati arrivano i rinforzi.!!!...
    beh per il fatto che molti quando parli guardano altrove o se appunto c'è una tv accesa è la fine...puoi anche parlare della cosa più importante del mondo che vieni zittita!!
    però dipende da persona a persona da chi ti trovi davanti...

    spesso dagli occhi dallo sguardo si capisce molto...
    a parlare sono tutti capaci..ma nei gesti è già più difficile..

    gli occhi non mentono mai...perchè sono la cosa più profonda che abbiamo ed è difficile nascondere quando uno è felice,triste o arrabbiato...basta un incrocio di sguardi per capirsi...più di mille parole!
    lo specchio della nostra anima...il segreto e l'arma per sedurre ...

    LA VALE

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