giovedì 29 aprile 2010

Donny: "La storia del giovane vecchio" Capitolo 1° -Ricordo-

La storia del giovane vecchio

Capitolo 1°...

"Ricordo"

il giovane vecchio mi racconta:
"mi ricordo quando le scrissi cosa significasse amare, per me: 'ascoltarla con falso sorriso mentre racconta contenta di come sta bene
con un altra persona ed essere, in fondo, felice perché almeno lei così lo è..
essere tristi mentre la si guarda sorridere perchè un altra persona riesce a farla star bene con molta più facilità rispetto a me;
ma nonostante questo gioire nel vederli insieme per gioire del suo sorriso..
esserle amico perchè nulla di più potrà mai essere e riuscire a consigliarle come conquistare qualcun altro..
esserle amico perchè nulla di più potrà mai essere e starle accanto quando ha bisogno di me,
quando sta bene non sono io quello che lei cerca ma consuma i suoi sorrisi con persone più fortunate..
amarla perchè solo per lei riesco a provare un odio così profondo..
amarla incondizionatamente sperando di poter dire: "Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona",
sapendo che non sarà mai vera la seconda parte..'.
mi ricordo tutto questo, eppure dopo non molto tempo già dimentico il suo volto;
mi ricordo il primo abbraccio, come una fitta di calore che riaccende il battito;
mi ricordo mille istanti, fotogrammi che mi sforzo di dimenticare ma non vi riesco.. il destino la mise per me come una sorella e non di più, forse un giorno
riuscirò a viverla così.
troppo presto, è sempre stato troppo presto..tutto così veloce, in pochi mesi tutto si crea e tutto si distrugge.."

dopo una pausa di qualche minuto sorseggiando il the caldo il giovane vecchio mi mostra una frase che scrisse pensando a lei, una delle famose
poesie che solo da innamorato riusciva a scrivere, una frase che a suo dire rappresentava la pace nel mondo, una visione di serenità
che sarebbe divenutà realtà perchè per lui, se negli occhi di lei si fosse riflesso lo stesso amore allora in tutto il mondo ci sarebbe stata pace, poichè
a lui solo di lei importava...: "ho avuto una visione, c'era silenzio e i fiori non temevano i passi degli uomini".

il giovane vecchio sospira, si accende una sigaretta e con un sorriso pronuncia il suo nome..

"un giorno forse, quando riuscirò ad accettare ciò che sei, ti abbraccierò con forza;
ma questo solo quando avrò trovato l'amore in un'altra donna e potrò vederti per quello che realmente puoi solo essere.. una sorella.."

dice guardando verso la finestra..

"mi ricordo quando lei non c'era.. mi ritenevo il diavolo;
ero arrabbiato con il mondo avrei solo voluto veder bruciare il tutto, le donne nella mia mente erano solo oggetti in cui cercare il piacere
e non mi importava di far del male, non mi importava nemmeno della mia salute; era come se la rabbia, l'oscurità, vivesse in simbiosi dentro di me
donandomi forza infinita e infinita salute.. nulla mi turbava, nulla mi fermava, come una locomotiva riempivo il mio corpo di malessere il quale mi
alimentava..
ero rabbia pura.. senza anima..
i soli sogni che avevo erano disegni di perversione e ricchezza, materia e nulla di più..
lucifero era il mio nome..
gli altri, solo strumenti per il mio interesse..
tutto quello che mi era accaduto si era radicato in me divenendo consapevolezza che nulla aveva senso,
che non vi era ne fede ne speranza ne tanto meno amore in questo mondo..
poi quel giorno tutto cambiò..
forse era destino perchè nel soffrire per lei ho imparato ad ammettere i miei errori;
e cosa ancora più importante ho imparato che sono solo umano.. ricordo una storia: un ragazzo è in preda al panico per un esame,
è disperato, teme di non passarlo ed è consapevole che questo determinerà il corso della sua vita futura, col passare dei giorni e l'avvicinarsi
della prova diventa sempre più aggressivo nei confronti degli altri.
non parla con chi gli chiede se vuole una mano, anzi si fà nervoso e acido.
Poi una settimana prima dell'esame si reca al mare per distrarsi, si getta in acqua e nuota, nuota sgombrando la mente;
riesce a dimenticare l'esame, la casa, le persone e continua a nuotare imprimendo nell'acqua tutto il suo turbamento.
All'improvviso si rende conto di essere troppo al largo, la corrente si fà forte; la stanchezza è molta e i crampi gli rendono quasi impossibile
muoversi, così temendo il peggio si fà forza e lotta contro quell'immenso blu in cui lui è solo un piccolo, insignificante puntino.
alla fine arriva a riva sano e salvo.
da quel giorno non provò più timore per l'esame, torno ad essere quello di sempre e il grande giorno fu un successo.
passò con il voto massimo e senza nessun timore da sfatare..

è incredibile come le forze della natura possano, in poco, abbattere la nostra presunzione..

è un pò quello che è successo a me, l'amore che provavo e le situazioni in cui mi ritrovavo erano un immenso blu..
se non fossi quasi affogato forse ora penserei ancora di potermi paragonare a Dio.."

dopo di che il giovane vecchio spegne la sigaretta nel posacenere, finisce l'ultima goccia di the, e mi rimanda a un altro giorno..
stanco dei ricordi si rifugia qualche ora nel sonno dove immagini di un fittizio futuro idilliaco gli regalano un pò di quiete.


Donny.

26 commenti:

  1. ...come Giacomo Leopardi se si fosse buttato da quella cazzo di finestra da cui sbirciava il suo AMORE IMPOSSIBILE... L'avesse spaccata la faccia sul selciato probabilmente si sarebbe rinsavito e risvegliato da quel baratro ossessivo per quella femmina forse neanche conosciuta.

    Una profondità d'animo nobile e una enorme sensibilità questo giovane vecchio ma sprecata per un solo microbo di sto mondo... credo che siano più i sogni che la realtà a farci innamorare, e questo è un problema
    ANDROJINN

    RispondiElimina
  2. troppo vero quello che dice androjin, sono più i sogni della realtà a farci innamorare.
    l'amor perfetto più è perfetto più è facile che deluda

    mati

    RispondiElimina
  3. Verissimo, è tutto nella fantasia.. Ma d'altro canto anche i più bei quadri astratti sono frutto della fantasia, un romanzo è fantasia, una foto anche se più reale è fantasia, da questo punto di vista quasi tutte le emozioni sono fantasia.. ma è da questa fantasia che deriva la poesia e l'arte no?.. certo ad un certo punto bisogna rapportarsi alla realtà, e questo è un cammino che poi comunemente si riassume nel concetto di maturità..
    Leopardi era un uomo che stava molto male, e se ora abbiamo gli psicologhi forse lui non ne aveva modo e poi era bruttissimo quindi consapevole che era solo fantasia si rifugiava in quella..
    Non sto cercando di dire che è la cosa giusta da fare, ma sostengo che "ci stia", e che in fondo tutto lo abbiamo fatto e/o lo facciamo in più o meno contesti della nostra vita..
    Qui piuttosto io cercherei di comprendere la natura di questo comune comportamento umano, e di elencarne certo i contro ma anche i pro; come sappiamo gli uomini che soffrono sono quelli che scrivono drammatiche poesie o urlanti quadri che poi trasmettono veramente quel loro stato d'animo che primo o poi tutti provano, per cui in un certo senso star male per "fantasia" a volte tira fuori doti nascoste che altrimenti non conosceremmo rimanendo lucidi e realisti..
    "La poesia è prendere qualcosa di comune e scontato e trasformarlo in un evento unico e magnifico", in stati emotivi alterati resta molto più facile..

    Donny.

    RispondiElimina
  4. Per l'amore è certo che per essere perfetto deve essere reale e molto più reale di quanto la fantasia ci permetta di immaginarlo, se è solo fantasia logicamente delude poi impattando con la realtà.. ma non delude perche perfetto, delude perchè quella perfezione era solo fantasia, se fosse realmente perfetto non potrebbe deludere per la definizione stessa di "perfezione".. qui si percepisce che Mati ha sofferto parecchio per amore forse anche più del giovane vecchio, lui non ha mai avuto se non in fantasia e poi si è reso conto che non era reale, ma nel caso di Mati si capisce che ha avuto e perso, qui quindi reale e fantasia diventano difficili da distinguere e si perde parecchia speranza, autostima, e voglia di capire..

    Donny.

    RispondiElimina
  5. ....a volte è solo la nostra ossessione per qualcosa che non possiamo avere...
    come l'amore per una persona che non può che essere "amica e basta"...e non ci si riesce a darsi pace per questo? perchè?
    quasi come se il rifiuto bruciasse come acido!
    secondo me a volte è meglio l'amicizia dell'amore...è più facile che passi un amore che un legame di amicizia vera!
    cmq è anche vero che bisogna "accontentarci di ciò che si ha" e non immaginare troppo la "persona perfetta" l'amore perfetto come diceva Mati!

    in amore vince chi fugge... ma perde anche secondo me chi si spacca troppo la testa dietro ad una persona che non merita bruciandosi mille opportunità di incontri migliori...

    LA VALE

    RispondiElimina
  6. Però così Vale lasci intendere che se una persona rifiuta il nostro amore allora non ci merita o è lui in difetto.. la pensi così?..
    che cosa vuol dire? come funziona? perche si ci innamora, perche si è rifiutati o accettati?
    dove nasce tutto e quale è la differenza tra amicizia e amore?
    E in fine; perchè vince chi fugge? il desiderio e la fantasia contribuiscono molto di piu al sentimento del rapporto reale, per questo vince chi fugge, se non si generasse prima nella nostra mente come fantasia allora non esisterebbe perche come sappiamo, spesso, quando possiamo avere con facilità una cosa smettiamo di volerla..

    Donny

    RispondiElimina
  7. Se una persona rifiuta l'amore...
    credo che non si sia creato quel livello enpatico che scatena l'attrazione mentale tra due persone...un filing diverso che tra due amici...forse!
    Ma onestamente la linea dell'amicizia-amore è sottilissima quasi impercettibile secondo me..anche se l'attrazione fisica è ciò che differenzia amore da affetto...FORSE O FORSE NO..
    è tutto vago in amore...
    ciò che ti fa perdere il lume della ragione, della fame e della razionalità...
    amare fino a star male , amare chi ci odia al punto di odiarlo perchè lo si ama troppo,
    o amarlo perchè al contrario ci sentiamo protetti e in pace...
    Chi fugge perde...
    perde perchè ha paura di amare, di soffrire di legarsi di provare di rischiare...per paura di mettersi alla prova è più facile scappare e lasciare tutto vago come un'immagine perfetta lasciata li nella nostra mente...

    LA VALE

    RispondiElimina
  8. Poetico, certo, ma vago..

    le risposte ci sono, bisogna solo cercarle..
    è facile dire che in amore è così e farsi domande non ha senso, ma tutto in natura esiste per un motivo..forse in merito noi non possiamo comprenderlo, forse invece non ne abbiamo voglia..

    Donny.

    RispondiElimina
  9. Ross


    Concordo perfettamente con Donny, la trovo un'analisi molto logica e riflettuta con molta calma ed attenzione.
    L'amore di per sè non credo proprio che vada catalogato e incasellato in un contesto conformista, che odiernamente si lega alla proprietà; per come è stato fatto per molti altri discorsi suppongo che vada smantellata prima la convenzionalità, il nome che si da ad una cosa, per evitare incomprensioni e domande superflue che potrebbero essere indirizzate verso un fine più logico e in grado di evolversi.
    Premesso questo io penso che l'amore sia di natura l'affetto verso ogni cosa ed essere.
    Nel corso del tempo,a causa sopratttuto di impostazioni culturali religiose, si sono dovute ritenere necessarie delle regole per dare un'identità al rapporto, specificandone la natura e le intenzioni: amico, fidanzato, collega, marito, conoscente.. Questo ha creato molte confusioni nell'uomo dal momento in cui ha avuto bisogno di capire come comportarsi con l'uno e con l'altro seguendo regole e limiti..dovendosi quindi rapportare a stili di comportamento e doveri, non diritti.
    Qui si è persa quindi la naturalezza del rapporto umano, facendo nascere queste mille domande che una risposta o l'altra non sarà mai d'aiuto a risolvere la nostra incapacità di vivere serenamente una rapporto qualsiasi.

    Nel momento in cui due persone si trovano a condidvere qualcosa di simile, ideolgoie, operato, sogni o problematiche, è naturale che vadano a volersi ritrovare per l'unica ragione della condivisione libera.
    Quando questo rapporto di comprensione viene a mancare, se non si trova un punto di incontro che non limiti la crescita personale, quella che dovrebbe essere considerata implacabile ed essenziale, il rapporto si conclude. E' straordinariamente sconvolgente per alcuni e straordinariamente semplice e naturale per altri che concepiscono che viviamo su un pianeta popolato da 8 o 9 miliardi di esseri umani, e abbiamo milioni di possibili rapporti a volte indispensabili..

    Secondo punto a cui riferirsi nel particolare in questo contesto, direi che è la proprietà.

    Vince (o perde) chi fugge, perchè siamo manipolati costantemente dall'ossessione di possedere qualsiasi cosa dal momento in cui è nato il diritto di proprietà(terriera): possedere animali(cani e gatti rinchiusi in una casa, o legati ad una catena come fossero un passatempo a cui diamo libertà solo quando vogliamo sentirci meno soli noi; criceti costretti in una vera e propria gabbia, segregati in uno spazio 30x40 a correre su un piccolo luna park che diverte solo chi guarda); oggetti e materiale di qualsiasi genere: vogliamo essere Proprietari per sentirci qualcuno e meno possediamo e meno ci sentiamo vivi e importanti; e addirittura persone: non esiste assurdità più sconcertante, ci sentiamo sicuri di essere amati e di amare solo quando abbiamo la certezza di possedere quella persona, di averne l'esclusiva, di possedere avidamente l'emozione completa di un'altro.

    Se ci si osserva e si sviscera la natura del comportamento umano se ne possono vedere varianti infinite e si riscopre che abitudini che formano e stilizzano il nostro presente sono tra le peggiori possibili.

    Questo dovrebbe far scaturire domande più importanti a mio parere come:

    Siamo davvero capaci di Amare?


    Ross

    RispondiElimina
  10. No scusa Ross ma non seguo il tuo ragionamento...

    spero con il mio ultimo post di non aver dato questa idea...dividendo tra compagno e amico...anche perchè un'argomento così delicato non si può categorizzare così..

    quando si parla di sentimenti non è facile spiegare il proprio punto di vista perchè secondo me non ci sono concezioni sbagliate o giuste sull'amore tutti offrono la propria esperienza e visione propria e scrive le proprie percezioni..
    secondo me poi fuggire non significa possedere...perchè vuoi possedere quell'oggetto che non potrai mai avere fuggi?...
    si scappa per tanti motivi...per logica irrazionale forse,,,
    ognuno ha dei propri pezzi di storia e far coincidere tutte queste sfumature e linee di pensiero non sono semplici...

    sembreranno un pò banali le mie parole ma
    L'amore si vive dentro di se in mille modi differenti non possiamo ne catalogare ne definire...perchè è un emozione da vivere ...piangendo ridendo e soffrendo...

    la vale

    RispondiElimina
  11. No no, tranquilla, non mi riferivo al tuo commento, scusami il disagio! :)


    ross

    RispondiElimina
  12. ora farò una fatica terribile a cogliere ogni punto e spunto.. :) .. scrivete un sacco, mamma mia..
    Intanto sono felice che finalmente la conversazione prende la piega che volevo dargli ovvero la riflessione, anche se sembra che vale non ne abbia molta voglia, o forse è paura, sembra tu abbia sofferto parecchio in amore, si capirebbe il come la pensi..
    Per il resto interessanti i ragionamenti anche se io non li condivido a pieno (come già ross sa :) ).. ho, aime, un forte senso di proprietà e sono fermo nel credere nell'importanza delle regole così come nella regolamentazione più indiretta di ogni rapporto, credo che solo con canoni o regole, si riesca a mantenere "lucido" un rapporto, se ci fosse una forma di "anarchia" in questo senso gli istinti degli individui impatterebbero tra loro a volte positivamente, a volte negativamente, e credo sarebbe peggio, questo non per le imposizioni culturali millenarie ma per la struttura stessa dell'animale uomo, forse l'uomo non è pronto per un amare piu "libero", forse non lo sarà mai o forse si.. questo non lo so, so però che queste convenzioni servono a contenere i disagi che nascerebbero per via dell'ATTUALE condizione umana (culturale, evolutiva e quant'altro).. in un futuro chissa.
    Per i motivi sopra elencati io sono parecchio all'antica, anche se non nego che alcune situazioni mi hanno portato a perdere la ragione e ha pensare teorie piu libere che mi avrebbero facilitato a soddisfare i miei istinti, ma poi a "mente" fredda mi sono ricreduto.. qui opinioni divergenti, ma va bene così..

    Donny.

    RispondiElimina
  13. si scusa Ross ho interpretato male anche io la risp!:)

    cmq si ho sofferto parecchio...e credo "relativamente" all'amore..più che altro a volte penso che mi accontento per il semplice fatto di non rimanere magari sola e dire ok...ma va bene così...autoconvincimento del peggior genere!l'etichetta della zitellaccia acida alla mia età mi pesa troppo :P

    però credo che sia un pò triste quella dell'illusione dell'amore di pensare che quella storia "sia perfetta" forse per coprire quel buco nero che non si copre da solo...che è stato lasciato li ferito dal troppo dolore e sentimento per nn poter amare ciò che si vorrebbe...la persona che ci nega che odiamo e proprio per questo sentimento così forte che ci spinge al dolore ci nascondiamo dietro ad una mano fingendo che tutto vada bene cos'....
    e come in una favoletta pensiamo:
    "e vissero tutti felici e Scontenti"

    la vale

    RispondiElimina
  14. Ross

    Ma guarda gyn, che non discosta il nostro pensiero.. perchè difatti, è l'attuale situazione che è ingovernabile sotto ogni punto di vista perchè ogni approccio è un pagliativo atto a tamponare una ferita che l'umanità porta da sempre, e mentre cerchiamo di contenere il danno o le seguenti conseguenze che continuano a logorare la società e l'evoluzione, quella lacerazione continua ad espandersi proprio perchè il nostro tamponare stimola il danno.. perchè si protrae il sanguinamento invece di capire da dove proviene?
    Per questa ragione io salto i passaggi che reputo superflui come l'attuale condizione, supponendo sia inutile improvvisare dei pagliativi e passo oltre, all'idea che andrebbe a Contrastare questo danno, alle possibili varianti e possibilità, attuandole, applicandole alla mia vita, difatti ciò che sostengo è che mi piacerebbe ci fosse la possibilità di potermi confrontare con qualcuno che veda assurdamente possibile una tale evoluzione sicuramente non in questa vita, e forse, e forse non prima della prossima fine dell'energia solare, e rilancio sempre, più che posso stimoli che possano essere colti, prima o poi..Certo, come si può immaginare, gli esiti sono quasi nulli.
    Il mondo non è lontanamente pronto a nulla del genere, e persino quei rari individui che invece combattono per qualcosa alla fine non sanno essere coerenti con i loro principi, non trovando la forza di non massificarsi almeno in ciò che reputano un loro ideale, proprio perchè come dici tu, attualmente l'umanità ancora ANIMALe-UOMO, non ancora del tutto uomo, capace di reale distinzione dall'animale attraverso l'Intelletto.


    Ross

    Il fatto è che non accetto di adeguarmi a vivere un tipo di vita che mi toglie la vita stessa, comprendendo che mai in questa generazione il mondo saprà salvare un minimo di dignità umana. Accetto di rimanere sola e incompresa dalla maggiorparte delle perosne con cui mi raffronto, ma la libertà di sapere ed essere ciò che posso essere, vale più di ogni altra cosa.

    RispondiElimina
  15. E' come la penso io, si la differenza è che credo che nemmeno io sono pronto o capace per una cosa del genere per cui la escludo e curo i sintomi.. un po come fa la medicina per l' aids, non sanno curarla così curano i sintomi, quando troveranno il rimedio allora lo testeranno, purtroppo nel nostro tema ci vorrebbe un cambiamento culturale di massa.. cmq, se senti di dover fare così fai bene a farlo..
    ora forse la discussione ha preso un verso abbastanza astratto..

    Cmq, Vale, è stupido quello che fai, se hai paura dell'etichetta di zitella vuol dire che ti ritieni tale.. ora io sono un maschio e sappiamo tutti come funziona tra maschi, bene diciamo che se io mi interessassi dell'opinione altrui mi sentirei chiamare verginello, ma siccome non mi importa e sono quello che sono, o meglio sono IO, faccio che dire: "fanculo gli altri".. io non mi accontento per loro, e non mi accontento nemmeno perche la solitudine mi fa sclerare.. resto della mia, perche questo sono io, e se devo restare "verginello" fino a 40 anni me ne fotto allegramente, questa condizione non mi impedisce minimamente di vivere sereno, sono altri i problemi non di certo il "formare coppia"..
    per cui non devi aver paura di nulla perche quelle voci che ti giudicano e ti fanno sentire così spaventata e triste e a volte sporca sono solo nella tua testa..
    pensa io ho appena parlato liberamente su un blog dove leggono chissa quante persone e dove tutti sanno chi è donny, e chi non lo legge qui lo sapra per passa parola, eppure non ho ne timore ne vergogna ne preoccupazione.. perche tutto questo fa parte di me della mia persona e "poichè io mi rispetto non ho paura di pronunciare il mio nome.." (cito me stesso in uno scritto di un mese fà.. :) )..
    dovresti provare a rispettarti di piu forse..
    e sempre come dissi io in uno scritto :) : "si felice perchè lo hai avuto e non triste perchè lo hai perso".

    Donny.

    RispondiElimina
  16. Giustissimo.. ho forse visto un pò di "uomo" qui..

    ross

    RispondiElimina
  17. sembra un complimento, ti ringrazio.. :)

    Donny

    RispondiElimina
  18. chi giudica è un povero idiota!
    cmq per la zitella era solo una provocazione diretta a me..
    Non me ne frega nulla delle etichette che la gente mi ha sempre sbattuto in faccia!!
    della povera "comunista", "sfigata", "fallita", "no-global"...ebbene si! sono una sfigata fallita comunista no-global"
    ma amen!
    bisogna lascere sempre parlare le persone che hanno voglia di parlare ...

    per il fatto dell'accontentarmi...è una debolezza che avolte ho..ma che è uno strascico immaturo!
    a volte capita ancora!:)

    LA VALE

    RispondiElimina
  19. be una volta che hai compreso che è quello non deve essere difficile ovviare al problema..
    cmq sono tante le persone che lo fanno, non so quanto sia un difetto, so che è comune..

    Donny

    RispondiElimina
  20. Le categorie con cui ti etichettano mi ricordano il commento di Ross (forse uno dei più precisi):

    "si sono dovute ritenere necessarie delle regole per dare un'identità al rapporto, specificandone la natura e le intenzioni: amico, fidanzato, collega, marito, conoscente.. ".

    Alla fine, a parte la banalità che tutti capiscono di queste persone (che ti temono e quindi, per gestire la loro paura per qualcosa che non conoscono (TE) reagiscono in malo modo), pisciano ancor di più fuori dal vaso.

    Intanto hanno la presunzione di circoscrivere alle situazioni e categorie inventate dall'uomo la tua essenza ("comunista"...Ma, prima del comunismo, come ti avrebbero chiamata?...che dozzinali) e poi si perdono "tutto quello che c'è d'altro" e che non vedono perché ti hanno "definito", ti hanno circoscritta in confini finiti (de-finiti), come se per descriverti bastasse inserire in un recinto un mucchietto di nozioni.
    Inoltre de-finendoti, perdono di vista tutto quello che non hanno ancora definito, quello che è fuori dalle etichette che ti hanno dato ed oltre le quali non riescono a vedere. Insomma: si perdono molto. Hanno una visuale de-finita e ci finiscono dentro: de-finire vuol anche dire in un certo senso simpatico "finire-dentro"! Finiscono vittime della loro stessa definizione.

    Come non mi stancherò mai di dire (e forse anche Krishnamurti ha detto qualcosa di simile): sarebbe forse meglio che, almeno al di fuori del lavoro / studio, utilizzassimo le interpretazioni e le etichette solo in estrema necessità.

    …e non serve molto per intuire questa cosa, basta pensare a come può star male l’altro (percependo empaticamente come potremmo star male noi) se gli si attacca un Post-it in faccia con scritta una definizione col pennarello, come sui barattoli di zucchero e caffé.

    The Mallard

    RispondiElimina
  21. Che meraviglioso componimento, la sua semplicità nel dare così tanti spunti e stimoli tra le righe lo rende un gran commento!

    RispondiElimina
  22. già..
    la teoria dell'ettichettamento di Becker...
    quello che ti appicica la società... il deviato sociale
    da sempre è così...perchè per le persone superficialotte apporre un etichetta è più semplice, facile che "perdere tempo" a conoscere ed ascoltare...
    ci vuole tanta pazienza...

    LA VALE

    RispondiElimina
  23. ross

    Ci vorrebbe la rivoluzione di sè.
    "Un uomo per Nascere deve prima morire"

    Comincia a non chiamarti più zitella, a non ritenerti tale nemmeno per paura o per sconforto. Convinciti realmente che quello che sei lo sei solo grazie alle tue azioni.. la convenzione pesa quando pesa anche su di noi, se non viene applicata nel nostro quotidiano e ne viene esclusa radicalmente, ne sentirai molto meno il peso, anche perchè al posto di quella ci sarà la consapevolezza della follia degli "uomini".


    ross

    RispondiElimina
  24. ma non volevo far venire un pandemonio ;)
    io scherzavo ironizzando su me stessa dicendo che sono uno yogurt scaduto zitellito!
    ma non lo penso...
    non mi importa nemmeno cosa dice la gente onestamente,ognuno è ciò che è..

    poi è un periodo che sono allergica ai discorsi troppo infarciti di ricami e aneddoti...

    la semplicità è la cosa migliore!
    ne studio fin troppo di concetti !

    LA VALE

    RispondiElimina
  25. Secondo me l'amore è la cosa più semplice del mondo. Un sentimento che tutti provano. Unico nel suo genere perché vissuto e visto in modo diverso da ognuno di noi. Forse vi avrò già rotto le palle a rispondere a tutti i post nello stesso modo: essendo un sentimento umano è naturale, normale. Soprattutto è un sentimento che va vissuto e non teorizzato. E' ovvio, scontato, che sia lo specchio della società. Sappiamo che ogni religione cultura, momento storico, lo indirizza come vuole. Chissenefrega.
    E se l'amore fa soffrire... accettiamolo, soffriamo, tanto poi passa. Come tutto.

    Mati

    RispondiElimina
  26. vero..!verissimo! l'amore va vissuto e non teorizzato!
    soprattutto ognuno la vive in maniera diversa!

    la sofferenza aimè fa parte della vita ... accettarlo ci può solo rafforzare !

    La Vale

    RispondiElimina