
Un tuono cade dolcemente sulla mia anima.
Una goccia scivola lentamente sul mio viso.
Un lampo si getta nel cielo con fare misterioso,
e in un attimo scompare nelle profondità di questo mare oscuro.
Oh Dio, lasciami scorgere un filo, un filo soltanto di questo teatrino di marionette. Lasciami vedere per un secondo cosa c'è dietro tutto questo,
lasciami capire perchè tutto questo dolore dovrebbe avere un senso.
"...Ehi, c'è nessuno qua?... ...Pronto dottore, ho bisogno d'aiuto... ...Prego, mi dia le sue generalità..."
la mia pelle a contatto con il grano, il sole nei miei occhi e nient'altro.
Oh bambino, bambino che sei nascosto dentro me, qual'è la via che devi seguire? Perchè ti sei perso in questa foresta così scura? Dove hai sbagliato?
Fare gli adulti? Ma che stai dicendo, l'hai sempre detto che fanno tutti per finta. Lasciami andare, se proprio devo scegliere voglio morire sognando.
Voglio un sorriso, uno spicchio di luce riflessa nel sole giallo e sorridente.
Fa freddo qua, vorrei solo avere occhi adatti a vedere in questo buio impenetrabile.
"...Non piangere bambino, dov'è la tua mamma?... ...Il testamento non cita il vostro nome... ...Carica il defibrillatore..."
Mi asciugo le lacrime e mi guardo il ginocchio sbucciato.
Ma chi sto prendendo in giro?
Io ti ho mentito. Io ho paura.
...Non guardarmi così mentre vado via. Tornerò a prenderti, ti porterò un cerotto e un pò d'acqua per lavarti quel ginocchietto...
Ti prego dimmi che non mi dimenticherò mai e poi mai di te.
Non voglio diventare stupido e ottuso.
Voglio essere sempre sveglio per averti accanto.
Non c'è dolore nelle tue parole.
Camminiamo insieme, Io, Il bambino, Il vecchio.
Il bambino, perso nei meandri di una domanda lasciata in sospeso.
Il vecchio, saggio ignorante, chiuso mentalmente, genio e stolto allo stesso tempo. Io, vuoto di significato, ricco d'essenza, viaggio portandomi appresso entrambi. Cerco di non farli parlare troppo a lungo, potrebbero finire solo per litigare.
Chi mai ha udito una canzone senza un inizio?
Cammina vecchio stolto, vediamo se le tue perle di saggezza questa volta salveranno la situazione. Sei un vecchio buffone.
Ora siediti accanto a me dolce anima.
Lavati il viso con me, guardiamo se i nostri riflessi cambiano,
se i nostri occhi cambiano colore, se diventano azzurri, e poi verdi, e poi chissà.
Sfiora la mia mano, sentila cambiare,
senti le rughe nascere da dentro la mia anima,
Sfiora i miei lineamenti, lasciami accarezzare i tuoi,
guarda il mio sguardo mentre impallidisce,
guarda le mie parole mentre svaniscono.
Forse tu puoi cambiare le cose?
Ma neppure tu sai chi devo ascoltare.
Il vecchio saggio, sputa sentenze nella speranza di cambiare il mondo,
senza cambiare un bel nulla.
Il piccolo bambino, potrebbe volare se solo volesse,
ma è troppo occupato a guardare il suo piccolo ginocchio sbucciato.
Guarda amico mio, guarda l'orizzonte. Dimenticati della pioggia.
Ora splende l'arcobaleno. Non devi più distrarti, ora i colori sono tutti lì. Non è nient'altro che un quadro più grande.